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maggio 30, 2014

Pere al forno farcite di ricotta.

Ingredienti: per 4 persone

    pasta brisée g 200
    un piccolo ananas
    gelato al cocco
    zucchero
    burro

    La pera ha proprietà antinfiammatorie e grazie al suo alto contenuto di zuccheri ( fruttosio e glucosio ) può essere utilizzata per immagazzinare una buona percentuale di energia utile nei periodi di spossatezza. La pera contiene inoltre il sorbitolo, sostanza in grado di favorire il processo digestivo e di apportare benefici ai denti.

    La pera contiene anche sostanze con proprietà antiossidanti ed è quindi indicata per combattere gli effetti negativi dei radicali liberi nonché per prevenire l'ictus e l'ipertensione a causa del suo buon contenuto di potassio.


    pere al forno farcite di rcotta

Preparazione: 50’

  • Lavate le pere con la buccia, asciugatele poi spuntatele a circa due terzi.
  • Svuotatele del torsolo e della polpa lasciando circa mm 5 di bordo, in modo da ottenere delle "scodelline".
  • Riducete a dadini tutta la polpa ricavata; conservate i puntali delle pere.
  • Rosolate i dadini di pera in una noce di burro poi mescolateli con la ricotta, aromatizzate l composto con buccia d'arancia grattugiata e pressatelo nelle "scodelline" restituendo alle pere la forma iniziale.
  • Completate ognuna con il proprio puntale, poi accomodatele in una pirofila.
  • Spolverizzatele di zucchero semolato, irroratele con il succo dell'arancia, mezzo bicchiere di vino bianco secco e infornatele a 250°C per 20' circa.
  • Sfornate le pere e accomodatele nel piatto da portata.
  • Fate restringere il loro sughetto finché diventerà sciropposo poi versatelo sulla frutta, spolverizzatela con poco zucchero a velo e servitela.

 

Quanto nutre una porzione: 140 calorie.

 

Vino consigliato: Trentino Vin Santo, Chianti Vino Santo, Passito di Pantelleria.

moscato pantelleria1
Il Moscato di Pantelleria è un vino a DOC. che può essere prodotto esclusivamente nell'Isola di Pantelleria in provincia di Trapani.
Il Moscato di Pantelleria (sinonimo Zibibbo) è prodotto con la cultivar Moscato d'Alessandria, come tutti i moscati ha aromi tipici di moscato, dovuti principalmente a alcuni terpeni, di cui il linalolo è in questo vino il maggior rappresentante; se ne può avere un'idea anche masticando l'uva Italia e ponendo attenzione all'aroma retrolfattivo che si sprigiona.
Capo Zebib sembra sia il luogo di origine, di fronte Pantelleria in Africa, che rimanda ad un'importazione araba. Le fonti, a tal proposito, sono il Mendolia. Altre fonti, il Salomon, individuano l'origine in Alessandria d'Egitto da dove il nome di Moscato d'Alessandria.
Il Cupani per primo cita lo Zibibbo di Sicilia nell'anno 1696, ma c'era chi molto prima sottolineava il fatto che gli arabi chiamassero tale tipo di vite Zibibi. Il Nicosia vede nel M.d'A. una varietà di vite ideale per le pergole (1735).
Se nell'Ottocento lo Zibibbo era diffuso a Pantelleria fu di certo il Novecento a sancire l'exploit infatti è di questo periodo una produzione di poco inferiore agli 80.000 q.li di uva e poco meno di 15.000 hl di vino moscato (Scarponi). Tale cultivar tuttora continua ad essere la prima nella realizzazione di nuovi impianti.
È un vino da servire ad una temperatura di 10-12 gradi in bicchieri a tulipano medio piccoli ed è preferibile abbinarlo a formaggi erborinati accompagnati da confetture ottenute dal medesimo vino o dolci da forno, paste di mandorla, cannolo siciliano, cassata siciliana e anche gelati al pistacchio o alla ricotta; abbinamento più ardito può essere con il foie gras.

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