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febbraio 23, 2016

Ingredienti: per 12 persone
200 grammi di mandorle, pelate
200 grammi di zucchero, semolato
50 grammi di albume, fare molta attenzione a metterne la quantità giusta
1 cucchiaio da tè di vanillina, una fialetta
Un dolce tipico della tradizione siciliana, di una bontà unica e a cui non si può dire di no. Uno tira l'altro.
Sono ancora più buoni se mangiati il giorno dopo e in generale più riposano, più saranno buoni.
Biscotti alla pasta di mandorle
Preparazione: 30’

  • Tritate in un mixer le mandorle con lo zucchero fino ad avere una specie di farina.
  • Aggiungete gli albumi e l'aroma alla vaniglia e amalgamate bene, fino ad avere un composto abbastanza solido.
  • Fate dei ciuffetti utilizzando la sac à poche oppure fate delle palline schiacciandole con le mani.
  • Decorate a piacere con delle mandorle, delle noci o delle ciliegie candite e lasciate riposare per almeno 10 ore (non in frigo e nel forno).
  • Cuocete a 160°C per circa 10 minuti finché non sono leggermente dorati.
  • Sfornateli e spolverizzate con zucchero a velo.
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Ingredienti: per 4 persone

120 millilitri di Latte intero, tiepido
80 grammi di Burro, morbido
2 Tuorlo d'uovo
300 grammi di Farina, di tipo 00
1 pizzico di Sale
1 cucchiaio da tè di Miele
3 cucchiai da tè di Zucchero
1 cucchiaio da tè di Estratto di vaniglia
21 grammi di Lievito madre, secco
1 cucchiaio da tè di Buccia di limone
1 Arance, succo
100 grammi di Mandorle, macinate

L'Estonian Kringle è una specialità tipica dei paesi del Grande Nord. Preparata solitamente in occasione dei compleanni, è un dolce profumatissimo, formato da un impasto lievitato molto simile ad una brioche. Tradizionalmente farcito con burro, cannella e cardamomo, viene poi intrecciato e modellato a forma di corona.

Estonian Kringle
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Ingredienti: per 4 persone

    240 grammi di Farina di grano tenero, o integrale
    60 grammi di Cacao amaro
    100 grammi di Zucchero di canna
    220 grammi di Latte di mandorle
    120 grammi di Olio di arachidi
    1 presa di Bacche di Goji
    1 pizzico di Sale
    1 Lievito per dolci

Il nome goji è stato creato nel 1973 dall'etnobotanico nord-americano Bradley Dobos. Queste bacche rosse crescono spontaneamente nelle valli himalayane, nella Mongolia, nel Tibet, nelle province della Cina dello Xinjiang, dello Ningxia, e nella regione autonoma della Mongolia Interna. Vengono coltivate da migliaia di anni e sono considerate un elemento essenziale nella medicina tradizionale cinese. Comunque la più alta densità produttiva si riversa nelle terre attraversate dal fiume Huang He. Con il passare del tempo le sedimentazioni dei suoi bacini alluvionali hanno dato origine a un terreno straordinariamente fertile. Le piante di Goji possono facilmente utilizzare i minerali grazie alla struttura a grana fine dei sedimenti mentre altri componenti del “silt” mantengono il terreno soffice e ben aerato.

Muffin al cioccolato e bacche di goji
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Ingredienti: per 4 persone

130  grammi di Aquafaba, acqua di governo dei legumi
170  grammi di Zucchero di canna
100  grammi di Cioccolato fondente al 60-69%

La tecnica dell’ aquafaba è in continua evoluzione, e le sperimentazioni sono costanti ormai in tutto il mondo. Grazie quindi agli inventori per aver diffuso la loro scoperta, ora spetta a noi pasticceri, ovunque ci troviamo, metterla in atto e valorizzarla. Credo proprio di aver reso giustizia con questa fantastica mousse al cioccolato.

mousse-al-ciocolato-vegana
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Come prima raccomandazione devo ricordare che non dobbiamo bere vini secchi con i dolciumi in genere. Purtroppo è consuetudine stappare spumanti brut con il dolce, è un “bisticcio” gustativo che deve essere evitato perché rovina i sapori! Ricordiamo sempre che con i prodotti di pasticceria vige il principio della concordanza per cui sono i vini amabili o dolci che devono accompagnare il nostro dolce.

Dovremo orientarci verso vini che abbiano come qualità gustativa fondamentale la dolcezza più o meno evidente ( un residuo zuccherino minimo 25/30 grammi/litro) tenendo conto in seconda battuta dell’aromaticità e dell’alcolicità. Ovviamente, anche in questo caso il corpo di un vino deve essere conforme alla struttura della pietanza.

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Ricordiamo sempre che con i prodotti di pasticceria vige il principio della concordanza per cui sono i vini amabili o dolci che devono accompagnare il nostro dolce. Dovremo orientarci verso vini che abbiano come qualità gustativa fondamentale la dolcezza più o meno evidente ( un residuo zuccherino minimo 25/30 grammi/litro) tenendo conto in seconda battuta dell’aromaticità e dell’alcolicità. Ovviamente, anche in questo caso il corpo di un vino deve essere conforme alla struttura della pietanza.

Con i dolci a pasta lievitata, si abbinano vini bianchi aromatici, dolci, frizzanti o spumanti; con gli stessi dolci ma con frutta candita, cannoli o bignè alla crema pasticcera o al torroncino, vini bianchi spumanti dolci, leggermente più pieni dei precedenti.
Il nostro panettone Natalizio può andare d'accordo con un vino dolce e leggero (un vino moscato da vendemmie tardive per esempio).
Alto Adige Moscato Rosa Doc

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Ingredienti: per 4 persone

450 gr zucchero a velo
250 gr di farina di mandorle
8 albumi d'uovo vecchi di 2 giorni
50 gr di zucchero semolato
1 pizzico di sale
qualche goccia di colorante rosso
200 gr di panna
5 gr di fiori di rosa biologici
100 gr di purea di lamponi boironi
300 gr di cioccolato bianco
10 gr di acqua di rosa

Non solo cuori. Il pasticcere francese Stephane Betmont, che durante quattro anni di attività ha Parigi ha partecipato all’apertura della nuova boutique «Laduree» ai Champs-Elysées con lo chef Pierre Hermé, rivela i segreti dei suoi Macarons di San Valentino (dal libro «Alta pasticceria. Nelle ricette di 32 grandi chef» di Valeria Arnaldi, Orme Chef).
Ecco la ricetta:

Macarons degli innamorati
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ngredienti: 4 persone

4 dl di latte di cocco
1 cucchiaino di pistilli di zafferano
1 baccello di vaniglia
400 g di frutti di bosco misti
1 lime
4 albicocche
1 mango piccolo
2 kiwi
1 pesca bianca
1 rametto di basilico

Essendo la noce di cocco ricca di potassio rappresenta un ottimo alimento ricostituente per reintegrare i sali minerali in caso di bisogno; la buona presenza di vitamina B e C la rende utile nel trattamento di alcuni disturbi quali possono essere la debolezza in generale, problemi di nervosismo e i disturbi urinari. Secondo alcuni studi la noce di cocco aiuterebbe ad eliminare l'aria presente in eccesso nello stomaco e nell'intestino e avrebbe anche proprietà utili al fine di eliminare le tossine presenti nell'apparato digerente

Latte di cocco alla frutta

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febbraio 22, 2016

Ingredienti: 4-6 persone
250 g di datteri
200 g di polpa di cocco grattugiata
100 g di arachidi tritate
4 arance
75 ml di Cointreau o liquore all’albicocca
qualche cucchiaio di succo d’arancia

La frutta ha un sapore e un aroma intenso e ha delle proprietà nutritive diverse, spesso si mangia dopo il pasto, ma tra i pasti è eccezionale. È conveniente magiare la frutta quando è matura. In più la macedonia di frutta è un ottimo modo per mangiare la frutta e poi è qualcosa che piace, di solito, anche ai bambini. Scopriamo insieme come si fa una macedonia di frutta.
Macedonia congolese
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Ingredienti: 6 persone

5 limoni
2 bicchierini di crème de cassis
4 cucchiai di zucchero

Crème de Cassis è la denominazione ufficiale di un liquore rosso, dolce, al sapore di ribes. È l'ingrediente principale del kir, un cocktail che si beve come aperitivo.

La crème de cassis si ricava dal ribes nero ed è una specialità della Borgogna. Tuttavia questo liquore si produce anche in altre città della Francia, così come nel Lussemburgo e nel Québec.

Il ribes viene raccolto e messo in infusione in alcol e sciroppo di zucchero, ma vi sono diverse ricette, tanto nella produzione industriale quanto quella casalinga.

Wikipedia

Limonata al cassis

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febbraio 17, 2016

Ingredienti: per 6 persone

250 g di cioccolato fondente
125 g di burro
3 tuorli
25 cl di latte
2 cucchiaini di caffè solubile
3 kiwi
2 pere
200 g di mandarini cinesi
6 fette di ananas
250 g di fragole

Per decorare:
fragole

La fonduta al cioccolato con fragole è una ricetta gustosa a base di cioccolato fuso in cui vengono intinte le fragole: ottima per San Valentino.

fonduta di cioccolato

Preparazione: 35’

  • Dopo averlo spezzettato, fate fondere il cioccolato a bagnomaria, a fuoco dolcissimo.
  • Quando si sarà sciolto, unite un po' alla volta il burro a pezzetti e incorporatelo al cioccolato, continuando a mescolare.
  • Battete a lungo con la frusta i tuorli.
  • Scaldate il latte in cui avrete sciolto il caffè.
  • Quando sarà bollente, versatelo a filo sui tuorli battuti, continuando a lavorare con la frusta, fino a ottenere un composto spumoso.
  • Versate questo preparato nel recipiente per la fonduta, aggiungete il cioccolato e amalgamate con la frusta.
  • Sistemate il recipiente sull'apposito fornelletto o su uno scaldapiatti a candela.
  • La fonduta non deve bollire.
  • Pulite la frutta e tagliatela in tanti bocconcini.
  • E' preferibile farlo all'ultimo momento perchè la frutta non si ossidi.
  • I vostri ospiti, usando le lunghe forchettine da fonduta, tufferanno i pezzetti di frutta nel recipiente per rivestirli di cioccolato.

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Mentre la maggior parte delle persone sarebbe d'accordo che la torta è il sovrano indiscusso del mondo dolce, deve anche concordare che la torta è nella top 5 delle prelibatezze

Questa infografica dà una vasta storia della torta "umile" e come è arrivata a diventare la moderna delicatezza che è oggi.

Devo ammettere che sono deluso che questa torta infografica non contiene un singolo grafico a torta.

Un grande swing e una certa signorina lì, ho paura, insomma.

torte-nuziali-primavera

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Abbinamento vino-dolci di pan di Spagna farciti di creme varie e bagnati con liquori.

Come prima raccomandazione devo ricordare che non dobbiamo bere vini secchi con i dolciumi in genere. Purtroppo è consuetudine stappare spumanti brut con il dolce, è un “bisticcio” gustativo che deve essere evitato perché rovina i sapori! Ricordiamo sempre che con i prodotti di pasticceria vige il principio della concordanza per cui sono i vini amabili o dolci che devono accompagnare il nostro dolce.

Dovremo orientarci verso vini che abbiano come qualità gustativa fondamentale la dolcezza più o meno evidente ( un residuo zuccherino minimo 25/30 grammi/litro) tenendo conto in seconda battuta dell’aromaticità e dell’alcolicità. Ovviamente, anche in questo caso il corpo di un vino deve essere conforme alla struttura della pietanza.

vini-e-dolci1

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Ingredienti: per 4 persone
3 uova
150 grammi di zucchero a velo
100 grammi di farina.
Se da Bolzano ci si dirige verso nord, si deve superare una stretta gola, si passa entro una sfilza di gallerie ed infine si giunge nella Val Sarentino.
Questa valle singolare vive dello allevamento di pecore e bovini ed è nota oltre i suoi confini per la lavorazione del corno e per decorazioni e ricami eseguiti sul cuoio usando strisce ricavate dal fusto delle penne del pavone. I suo abitanti si distinguono per la grande attenzione rivolta alla conservazione delle loro tradizioni, il che ha fatto sì che i giovani restassero nella loro valle.
Qui troviamo deliziosi Strauben e Stanitzeln, frutto di pochi ingredienti e di tanta abilità.
Stanitzeln
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febbraio 11, 2016

Ingredienti: per 4 persone
300 g di farina 00
4 uova
1/2 bustina di lievito in polvere
100 g di ricotta
75 g di zucchero semolato
cannella in polvere
zucchero a velo
olio di oliva
sale
farina per la spianatoia
Il fiadone è un tipico prodotto da forno abruzzese e molisano che si prepara per le feste pasquali, anche se si consuma tutto l'anno, sia nella versione salata, più diffusa nelle aree litoranee, che dolce, più diffusa nelle aree interne. Ha la forma di un raviolo, la cui sfoglia esterna viene preparata con un impasto di uova, olio, vino bianco, farina, mentre il ripieno può variare, ma è a base di formaggio con prodotti a pasta dura come il Rigatino e Pecorino, oppure ricotta sia di mucca che di pecora, il tutto amalgamato con uova e spezie diverse (noce moscata e/o pepe macinato, e nell'aquilano anche lo zafferano). La versione abruzzese non si deve confondere con il cialdone, che in alcune zone viene anche chiamato fiadone.
Fiadoni abruzzesi
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febbraio 10, 2016

Ingredienti: per 4 persone
200 g di prugne nere fresche
200 g di pere piccole
100 g di zucchero di canna
2 chiodi di garofano
1 stecca di cannella
5 dl di vino rosso
La Spongata reggiana è un antico dolce da forno, che trova il proprio epicentro a Brescello, centro rivierasco del Po. Presenta un involucro di pasta frolla e un ripieno a base di miele, mandorle, pinoli e uva sultanina; la consistenza è morbida; il sapore spiccatamente speziato. Il suo nome sembra derivi da "sponga" cioè spugna, a causa dell'aspetto della superficie pizzicata che la fa sembrare appunto una spugna. Specie a Reggio è d'uso ricoprirla di cioccolata.
Pere e prugne al vino
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Ingredienti: per 6 persone
    200 g di farina 00
    60 g di zucchero
    50 g di burro
    olio di oliva
    vino bianco secco
    zucchero a velo
    farina per la placca
    sale
    burro per la placca
Per il ripieno:
    100 g di miele fluido
    50 g di pane biscottato
    50 g di mandorle
    50 g di nocciole
    50 g di noci
    30 g di arancia candita
    30 g di cedro candito
    1 cucchiaio di pinoli
    1 cucchiaio di uvetta sultanina
    vino bianco secco, brandy
    cannella in polvere
    coriandolo in polvere
    noce moscata macinata
    pepe
La Spongata reggiana è un antico dolce da forno, che trova il proprio epicentro a Brescello, centro rivierasco del Po. Presenta un involucro di pasta frolla e un ripieno a base di miele, mandorle, pinoli e uva sultanina; la consistenza è morbida; il sapore spiccatamente speziato. Il suo nome sembra derivi da "sponga" cioè spugna, a causa dell'aspetto della superficie pizzicata che la fa sembrare appunto una spugna. Specie a Reggio è d'uso ricoprirla di cioccolata.
Spongata di Brescello
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Ingredienti: per 8 persone

    1 kg di farina 00
    250 g di zucchero semolato
    150 g di burro
    5 uova
    1 bustina di lievito per dolci
    latte
    zucchero a velo
    burro per la placca
    sale

Per il ripieno:
    300 g di castagne secche
    100 g di cioccolato fondente
    100 g di mandorle tritate
    1 cucchiaio di mostarda di Carpi (preparata con frutta e mosto d’uva)

La ricetta originale della mostarda fina di Carpi non nomina la senape, che dovrebbe essere aggiunta al momento di servirla, ma non è obbligatorio, anche perchè nei carteggi dell'epoca si esaltavano le caratteristiche di dolcezza di questa particolare mostarda.

Ravioli dolci
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Ingredienti: per 4 persone
    100 g di burro
    100 g di farina 00
    100 g di albumi
    100 g di zucchero a velo
Per la crema di rum:
    250 g di latte
    2 baccelli di vaniglia
    4 tuorli
    100 g di zucchero semolato
    1 dl di rum scuro
    500 g di panna fresca
    500 g di cioccolato fondente amaro per guarnire
    2 albumi
Le cialde mescolano vari ingredienti di sapore-aroma ben definito, come cioccolato, vaniglia e rum; richiedono pertanto vini ampi come il Ramandolo o il Moscato di Pantelleria.
Cialde alla crema di rum
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Ingredienti: per 6 persone
250 g di farina bianca
150 g di farina di mais
150 g di zucchero
3 uova
cannella in polvere
1 bustina di lievito in polvere
semi di finocchio
olio extravergine di oliva
zucchero a velo
sale
I semi di finocchio (Foeniculum vulgare) sono considerati una spezia da utilizzare in cucina per arricchire di sapore i nostri piatti e come ingredienti nella preparazione casalinga di pane, crackers e grissini. Sono ottimi anche per guarnire i pretzel. Il loro sapore è piuttosto dolce e ricorda quello dell'anice. A scopo curativo vengono utilizzati soprattutto per la preparazione di tisane adatte a ridurre i gonfiori e a stimolare la diuresi.
Biscotto della Madonna
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Ingredienti: per 4 persone
2 uova
200 g di zucchero
90 g di farina speciale per dolci
125 g di mandorle tritate
25 g di mandorle a lamelle
200 g di confettura di lamponi o ciliegie
burro per lo stampo
2 albumi
Una sola manciata di mandorle può contenere un ottavo del nostro fabbisogno giornaliero di proteine. Le mandorle possono essere considerate un alimento completo, meno grasse delle noci, ma in possesso di maggiori proprietà stimolanti e curative, per questo apportano dei benefici in caso di denutrizione.
rolata di confettura
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Come prima raccomandazione devo ricordare che non dobbiamo bere vini secchi con i dolciumi in genere. Purtroppo è consuetudine stappare spumanti brut con il dolce, è un “bisticcio” gustativo che deve essere evitato perché rovina i sapori!
Ricordiamo sempre che con i prodotti di pasticceria vige il principio della concordanza per cui sono i vini amabili o dolci che devono accompagnare il nostro dolce. Dovremo orientarci verso vini che abbiano come qualità gustativa fondamentale la dolcezza più o meno evidente ( un residuo zuccherino minimo 25/30 grammi/litro) tenendo conto in seconda battuta dell’aromaticità e dell’alcolicità. Ovviamente, anche in questo caso il corpo di un vino deve essere conforme alla struttura della pietanza.
vini-e-dolci1
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febbraio 04, 2016

Ingredienti:
Farina debole 400 g
Miele 150 g
Zucchero 120 g
Uovo 1
Burro 120 g
Aroma di rose q.b.
Lievito istantaneo per dolci 5 g
Per la decorazione:
Pasta di zucchero rossa q.b.
Gelatina alimentare pizzico
Ghiaccia reale q.b.
Volete regalare dei golosi biscottini fatti con le vostre mani? La nostra cake designer  realizza, step by step, golosi biscottini di frolla decorati con pasta di zucchero e ghiaccia reale. Posti in una scatolina e chiusi con cura, si trasformano in un preziosissimo cadeau.
Biscotti di San Valentino
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Ingredienti: per 12 cupcakes
180 g di burro morbido leggermente salato
180 g di zucchero semolato extrafine
180 g di farina 00
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
3 uova a temperatura ambiente
70 g di latte intero alta qualità
1/2 cucchiaino di paprika dolce
1 stecca di vaniglia
Per la glassa: 100 g di albume
600 g di zucchero a velo
Per decorare:
200 g di pasta di zucchero bianca
colorante alimentare rosso
formine di metallo a forma di cuore
nastri di raso rosso  
Cupcake di San Valentino
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1.- La versione moderna del panpepato risale, presumibilmente, al '700.
La versione moderna del panpepato risale, presumibilmente, al '700.
La versione moderna del panpepato risale, presumibilmente, al '700. Il termine “panforte” appare, per la prima volta, agli inizi del XIX secolo quando Ugo Foscolo, in una lettera del 1813, ricorda di aver ricevuto in omaggio dalla “Donna gentile Quirina Magiotti Mocenni[...] panforti e parecchi fiaschetti di Montalcino”. Ciò fa desumere che già nel secolo precedente qualche intraprendente
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