Mandorle, nocciole e noci contengono buone quantità di acidi grassi essenziali come gli Omega 3 e gli Omega 6, in grado di ridurre il colesterolo cattivo (LDL) e i trigliceridi dando quindi, nel complesso, un’azione protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Inoltre, proprio in questa tipologia di frutta secca, il contenuto di vitamina E è particolarmente elevato, conferendo loro un forte potere antiossidante che va a contrastare i famosi effetti negativi tipici dei radicali liberi, quali l’invecchiamento cellulare, varie forme tumorali e le malattie cardiovascolari.
Ingredienti: per 6 persone
Pasta frolla surgelata g 350
miele liquido g 150
noci sgusciate g 150
nocciole sgusciate g 100
farina e burro per la spianatoia e lo stampo
Preparazione: 35’
- Stendete la pasta frolla già scongelata, sulla spianatoia leggermente infarinata e ricavatene un disco che possa coprire uno stampo per crostate del diametro di cm 24.
- Imburrate lo stampo.
- Rivestite fondo e bordi dello stampo con la pasta frolla aggiustandola bene lungo i bordi.
- Scaldate a bagnomaria il miele, quindi pennellate con metà di esso il fondo della crostata.
- Disponetevi sopra, ordinatamente a cerchi concentrici, le nocciole tagliate a metà e i gherigli di noci.
- Cuocete nel forno già scaldato a 180° per circa 25'.
- Spalmate il resto del miele, precedentemente scaldato a bagnomaria sulla crostata appena sfornata.
Quanto nutre una porzione: 651 calorie
Vino consigliato: Moscato di Noto liquoroso
Il Moscato di Noto si produce nella Sicilia orientale, nei comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Avola, in provincia di Siracusa. E’ ottenuto con le uve di Moscato bianco, localmente denominato Moscato giallo o Moscatella, e, in base al disciplinare, può essere naturale, spumante e liquoroso. Il riconoscimento della Doc risale al 1974 (GU n. 199/74) e il Moscato di Noto, insieme e quello di Siracusa e all’Eloro rosso, rientra nel Consorzio tutela vini del Siracusano. Dopo il picco produttivo del 1993, quando ha superato i 1.100 ettolitri, il Moscato di Noto ha registrato un drastico calo dei volumi. Nel 1999 in particolare si è tenuto sotto i 200 ettolitri.La tradizione vitivinicola dell’ area sud-orientale della Sicilia è ben viva nella memoria della gente del luogo, qui la coltivazione della vite è stata per lungo tempo l’attività agricola prevalente. Il territorio di Pachino ha svolto per parecchi anni il ruolo di centro di produzione di mosti e vini prevalentemente impiegati per il taglio di vini più blasonati, acquistati dal nord Italia e dalla Francia in grandi quantitativi.
La Marabino si pone come obbiettivo di riqualificare una zona che oggi è centro di grande interesse e di valorizzazione sotto il profilo commerciale, grazie a caratteristiche pedoclimatiche tali da permettere di ottenere vini di grande pregio. La nostra attenzione è rivolta alla cura del territorio, per questo abbiamo scelto di usare esclusivamente prodotti naturali che seguono i principi dell’agricoltura biodinamica, per aiutare la vigna a trovare e mantenere l’equilibrio in sintonia con la natura e per far esprimere finalmente al vino la profondità del carattere della propria terra.
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