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agosto 06, 2013

Pane all’uvetta dolce tipico delle langhe del Piemonte, di cui si hanno notizie già nel XIII secolo.

Pane all’uvetta

Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

500 g di farina 00
70 g di uvetta
20 g di lievito di birra
2 cucchiai di zucchero
1 uovo
1,5 dl di latte
granella di zucchero
burro per lo stampo
1 albume


Preparazione: 30’ più il tempo di lievitazione + 25’ di cottura.

 

  • Sbriciolate il lievito di birra in una ciotolina, aggiungete una tazzina di acqua tiepida, 1 cucchiaio di farina e fate lievitare per circa 10 minuti.
  • Setacciate la farina rimasta a fontana sulla spianatoia, unite il lievito sciolto, lo zucchero, l’uovo e il latte tiepido e lavorate energicamente l’impasto per amalgamare il tutto finché non diventerà liscio e omogeneo.
  • Coprite con un canovaccio e lasciate riposare per un’ora in luogo caldo.
  • Fate rinvenire l’uvetta in acqua tiepida e, quando si sarà ammorbidita, scolatela e strizzatela.
  • Trascorso il tempo di lievitazione dell’impasto, lavoratelo ancora unendo le uvette ammorbidite; dividete la pasta in quattro e formate altrettante pagnottelle.
  • Imburrate un teglia da forno, disponete i panini alla distanza di almeno 5 cm uno dall’altro, spennellateli con l’albume leggermente sbattuto e cospargeteli con un poco di granella di zucchero; lasciateli lievitare ancora in luogo caldo per circa un’ora.
  • Passate i panini nel forno caldo a 180 °C per 20-25 minuti o finché la superficie risulterà leggermente dorata e serviteli preferibilmente caldi.

Vino consigliato: questo pane non richiede abbinamenti enologici. Se volete ugualmente accompagnarlo con un vino, scegliete il Moscato d’Asti o l’Albana di Romagna abboccato.

Moscato_d'Asti

Da notare che Asti spumante e Moscato d'Asti, pur facendo parte della medesima DOCG ed essendo ambedue espressioni di Moscato bianco, sono due vini diversi: il primo è uno spumante, il secondo non è uno spumante. Spesso sono confusi dal consumatore nonché, cosa più grave, dai ristoratori.
In effetti il Moscato d'Asti, non subendo la presa di spuma, è caratterizzato talvolta da una lieve frizzantezza naturale (si dice che è "vivace") oppure è tranquillo. Il disciplinare prevede entrambe le possibilità.
La zona di produzione del vino "Asti spumante" e "Moscato d'Asti" è compresa nei territori di 52 Comuni delle province di Asti, Cuneo e Alessandria.
Prodotto quasi esclusivamente da aziende di dimensioni medio piccole o da cantine cooperative che trasformano solamente le uve dei propri vigneti, il Moscato d'Asti ha raggiunto livelli qualitativi straordinari grazie alla diffusione della moderna tecnologia enologica, in particolare quella del freddo, che ha consentito di mantenere nel vino gli aromi ed i sapori del frutto e, nello stesso tempo, di stabilizzare il prodotto permettendone la conservazione ed il trasporto.
Storia, tradizione, dedizione imprenditorialità geniale, applicazione e ricerca continua lo mantengono prezioso esaltandone le peculiari caratteristiche.
La denominazione di origine controllata e garantita "Asti" (unico disciplinare) è riservata a due vini:
a) il vino spumante ("Asti" o "Asti spumante");
b) il vino bianco non spumante ("Moscato d'Asti").
Il Consorzio dell'Asti tutela anche il Moscato d'Asti che, pertanto, è sottoposto agli stessi controlli da sempre messi in atto sull'Asti Spumante. Con la D.O.C.G., inoltre, molte aziende vitivinicole dirette produttrici si sono iscritte al Consorzio che ha costituito al suo interno suo interno il Consiglio del Moscato d'Asti al fine di tutelare il prodotto dalle imitazioni e per far crescere il livello qualitativo e valorizzare l'immagine, peraltro già alta, del prodotto.

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