Ricetta per persone n.
Ingredienti:
12 fichi secchi grossi
1,5 dl di vino liquoroso
150 g di pinoli, già sgusciati
150 g di cioccolato fondente
25 g di burro
Preparazione: 25’ + il tempo di riposo + 5’ di cottura.
Vino consigliato: abbinate a questi dolci il Moscato di Trani o il Barolo Chinato
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Ingredienti:
12 fichi secchi grossi
1,5 dl di vino liquoroso
150 g di pinoli, già sgusciati
150 g di cioccolato fondente
25 g di burro
Preparazione: 25’ + il tempo di riposo + 5’ di cottura.
- Disponete i fichi in una ciotola capiente, versate il vino, coprite il recipiente con pellicola trasparente e fate riposare per 12 ore in frigorifero.
- Trascorso questo tempo, sgocciolate bene i fichi e asciugateli tamponando con carta assorbente da cucina; incideteli lateralmente con un coltellino affilato, farciteli con una piccola quantità di pinoli e richiudeteli.
- Lasciate fondere il cioccolato in un pentolino a bagnomaria, senza mai far bollire l’acqua, poi incorporate il burro e mescolate bene in modo da ottenere una crema fluida e liscia.
- Togliete il recipiente dal fuoco, prendete i fichi per il picciolo e immergeteli uno alla volta nel cioccolato fuso, facendo in modo che tutto il frutto ne venga ricoperto.
- Disponeteli in una teglia rivestita con un foglio di carta da forno e teneteli in frigorifero fino al momento di servire: si possono conservare fino a dieci giorni.
Vino consigliato: abbinate a questi dolci il Moscato di Trani o il Barolo Chinato
Il Moscato di Trani DOC è un vino prodotto nelle tipologie Dolce Naturale e Liquoroso. Si ottiene da uve Moscato Bianco (localmente detto anche Moscato di Trani o Moscato Reale), minimo 85%, a questo si possono eventualmente aggiungere uve di altri vitigni a bacca bianca autorizzati nella provincia di Bari (massimo 15%).
La zona di produzione comprende interamente i comuni di Trani, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Corato, Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge, Barletta, Terlizzi e Bitonto, in provincia di Bari, e parte di Cerignola e Trinitapoli, in provincia di Foggia.
Trani vanta un’antica tradizione vinicola: dal suo porto, infatti, partivano i vini destinati alle regioni del nord; questa tradizione risale addirittura ai Fenici, i primi a intessere scambi commerciali con gli abitanti dell’antica Puglia.
Il disciplinare di produzione del Moscato di Trani DOC prevede un invecchiamento minimo di 4 mesi. Per la versione Liquoroso è obbligatorio l’invecchiamento di 12 mesi e una gradazione del 18%, di cui 16 svolti, a differenza del 14,5% del Dolce. Il Moscato di Trani ha una gradazione alcolica elevata e un elevato contenuto di zuccheri residui, la cui fermentazione, nel caso del Liquoroso, viene inibita dall’aggiunta di alcol.
Nel 1974 il Moscato di Trani è stato insignito della Denominazione di Origine Controllata, ma già intorno agli anni Mille era un vino conosciuto oltre che in Puglia (terra d’origine ) anche nel resto della Penisola.
La grossa notorietà di questo vino fu principalmente merito proprio, ma anche dei Veneziani ( potenti commercianti con una flotta navale imponente) che cominciarono a commerciarlo vedendoci grandi possibilità di guadagni. A quel tempo infatti ci furono accordi commerciali con il Conte di Trani che agevolarono la conoscenza di questo vino . Il Moscato di Trani è anche uno dei vini più antichi della Puglia.
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