Ricetta per persone n.
6
Ingredienti:
150 g di burro
30 g di zucchero
qualche goccia di essenza di mandorle amare
2 uova (1 per dorare)
250 g di farina – sale
Per la farcitura:
4 pesche
10 albicocche
100 g di burro ammorbidito
50 g di farina di mandorle
3 uova
30 g di zucchero
1 bustina di zucchero vanigliato
2 cucchiai di maizena
10 cl di distillato di pesche
1 cucchiaino di lievito per dolci
Preparazione: 25’ + 60’ per far riposare la pasta + 25’-30’ di cottura.
- Mettete nel recipiente del robot da cucina il burro a pezzetti, lo zucchero, l’essenza di mandorle, l’uovo, la farina e un pizzico di sale.
- Amalgamate velocemente gli ingredienti, azionando il robot a colpetti successivi e aggiungendo, se necessario, un po’ d’acqua.
- Raccogliete l’impasto a palla, infarinatelo leggermente e mettetelo in frigorifero per un’ora, avvolto in alluminio da cucina.
- Sbucciate le pesche, lavate e asciugate le albicocche. Dividete a metà i frutti ed eliminate i noccioli.
- Stendete la pasta su una spianatoia infarinata, foderate poi con la pasta una tortiera da 25 cm di diametro imburrata e infarinata.
- Con i ritagli di pasta preparate dei nastri usando la rotella ondulata tagliapasta.
- Distribuite nella tortiera la frutta alternando pesche e albicocche.
- Lavorate il burro e la farina di mandorle in una ciotola. Incorporate alla crema ottenuta un uovo alla volta, quindi unite tutto lo zucchero.
- Diluite la maizena nel distillato di pesche (o altro liquore alla frutta) e aggiungetela al composto.
- Mescolate bene, incorporate anche il lievito, quindi versate il tutto nella tortiera.
- Livellate la superficie e decorate con i nastri di pasta disposti in diagonale.
- Dorate pennellando l’uovo battuto con un po’ d’acqua.
- Infornate la crostata di pesche e albicocche per 25-30 minuti a 210° C e servitela dopo averla lasciata raffreddare nella tortiera.
Vino consigliato: Colli del Trasimento Vin Santo, Recioto della Valpolicella, Colli Euganei Moscato (anche spumante).
Recioto della Valpolicella.
La zona di produzione della denominazione di origine controllata e garantita “Recioto della Valpolicella” comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Marano, Fumane, Negrar, S. Ambrogio, S. Pietro in Cariano, Dolcè, Verona, S. Martino Buon Albergo, Lavagno, Mezzane, Tregnago, Illasi, Colognola ai Colli, Cazzano di Tramigna, Grezzana, Pescantina, Cerro Veronese, S. Mauro di Saline e Montecchia di Crosara.
Il Recioto è il fulcro della storia e della tradizione della Valpolicella. Come l’Amarone è un vino di grande struttura e buona alcolicità, con residui zuccherini tali da renderlo dolce o amabile.
L’appassimento delle uve che generalmente è condotto in locali (fruttai) ubicati in collina per le migliori condizioni metereologiche, si protrae dopo la vendemmia per un periodo variabile dai 100 ai 120 giorni: l’effetto più appariscente si manifesta con l’essiccamento dell’uva e il conseguente aumento del contenuto zuccherino e degli estratti.
I vini della denominazione di origine controllata e garantita “Recioto della Valpolicella” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, in ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- Corvina Veronese (Cruina o Corvina) dal 45% al 95 %; è tuttavia ammesso in tale ambito la presenza del Corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di Corvina;
- Rondinella dal 5 % al 30 %Abbinamenti e temperatura di servizio.
È ideale a fine pasto, in abbinamento a dolci al cioccolato, ma anche a pasticceria secca. Va servito a 12°C.
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