Ricetta per persone n.
6
Ingredienti:
500 g di farina 00
50 g di strutto
50 g di zucchero semolato
cannella
buccia d’arancia
cacao
200 g di aceto di casa
1 uovo intero
1 tuorlo
olio per friggere
Per il ripieno e per decorare:
1 kg di ricotta
300 g di zucchero semolato
zucchero a velo
canditi
I cannoli, insieme alla cassata, sono i dolci che, per eccellenza, qualificano la più tradizionale pasticceria siciliana: dire “cannoli”, infatti, richiama alla mente di chiunque l’isola, con i suoi profumi, i suoi aromi, le sue dolcezze
Preparazione:
- Preparate l’impasto per i cannoli lavorando insieme tutti gli ingredienti, tranne il tuorlo e l’olio, fino a ottenere una pasta liscia e perfettamente omogenea.
- Stendete la pasta formando uno strato piuttosto sottile e ritagliatela ottenendo tanti ovali.
- Avvolgeteli uno alla volta sugli appositi cannoli di metallo, quindi saldate il bordo di pasta con il tuorlo e fate friggere in abbondante olio a 180 °C.
- A mano a mano che i cannoli sono pronti stendeteli su carta assorbente da cucina così che perdano l’unto in eccesso.
- Lavorate la ricotta con lo zucchero, quindi farcite i cannoli con la crema preparata, cospargeteli di zucchero a velo e serviteli decorandoli con i canditi.
Vino consigliato: Moscato di Pantelleria.
Il Moscato di Pantelleria è un vino a DOC. che può essere prodotto esclusivamente nell'Isola di Pantelleria in provincia di Trapani.Il Moscato di Pantelleria (sinonimo Zibibbo) è prodotto con la cultivar Moscato d'Alessandria, come tutti i moscati ha aromi tipici di moscato, dovuti principalmente a alcuni terpeni, di cui il linalolo è in questo vino il maggior rappresentante; se ne può avere un'idea anche masticando l'uva Italia e ponendo attenzione all'aroma retrolfattivo che si sprigiona. Capo Zebib sembra sia il luogo di origine, di fronte Pantelleria in Africa, che rimanda ad un'importazione araba. Le fonti, a tal proposito, sono il Mendolia. Altre fonti, il Salomon, individuano l'origine in Alessandria d'Egitto da dove il nome di Moscato d'Alessandria.
Il Cupani per primo cita lo Zibibbo di Sicilia nell'anno 1696, ma c'era chi molto prima sottolineava il fatto che gli arabi chiamassero tale tipo di vite Zibibi. Il Nicosia vede nel M.d'A. una varietà di vite ideale per le pergole (1735). Se nell'Ottocento lo Zibibbo era diffuso a Pantelleria fu di certo il Novecento a sancire l'exploit infatti è di questo periodo una produzione di poco inferiore agli 80.000 q.li di uva e poco meno di 15.000 hl di vino moscato (Scarponi). Tale cultivar tuttora continua ad essere la prima nella realizzazione di nuovi impianti.
È un vino da servire ad una temperatura di 10-12 gradi in bicchieri a tulipano medio piccoli ed è preferibile abbinarlo a formaggi erborinati accompagnati da confetture ottenute dal medesimo vino o dolci da forno, paste di mandorla, cannolo siciliano, cassata siciliana e anche gelati al pistacchio o alla ricotta; abbinamento più ardito può essere con il foie gras.
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