Sono i dolci caratteristici che tradizionalmente si mangiano a Palermo il 19 di marzo nella ricorrenza della festa di San Giuseppe, una delle celebrazioni più antiche e tradizionali del sud Italia e di questa città.
Ingredienti: per 6 persone
1 kg di zucca gialla
500 g di farina 00
20 g di lievito di birra
50 g di uvetta sultanina
zucchero
1 cucchiaio di rosmarino tritato
cannella in polvere
olio di oliva per friggere
Preparazione:
- Sbucciate e tagliate a pezzi la zucca, poi fatela cuocere in poca acqua fino a ottenere un composto cremoso.
- Sgocciolatela, passatela al setaccio e lasciatela intiepidire.
- Sciogliete il lievito in poca acqua di cottura della zucca, quindi unitelo al purè insieme alla farina setacciata.
- Riportate su fuoco medio e, mescolando in continuazione, unite circa 1 cucchiaio di zucchero, l’uvetta e il rosmarino.
- Spegnete il fuoco e lasciate riposare per mezz’ora.
- Scaldate in una padella abbondante olio e, quando sarà molto caldo.
- Prendete il composto di zucca a cucchiaiate e friggetele fino a quando saranno ben dorate.
- Sgocciolate gli sfinci con il mestolo forato, disponeteli su carta assorbente da cucina a perdere l’unto in eccesso, poi disponeteli nel piatto da portata.
- Cospargete i dolci con zucchero e cannella mentre sono ancora caldi, a piacere guarnite con scorza di limone e arancia grattugiate e servite.
Vino consigliato: abbinate al dolce la Malvasia delle Lipari o il Moscadello di Montalcino.
Il Moscadello di Montalcino è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Siena, in particolare nel comune di Montalcino. Può essere prodotto anche nelle varietà Moscadello di Montalcino frizzante e Moscadello di Montalcino Tranquillo.
Caratteristiche organolettiche.
colore: giallo paglierino.
odore: caratteristico, delicato, fresco, persistente.
sapore: aromatico, dolce, armonico, caratteristico.
Nel territorio di Montalcino, la coltivazione dell'uva di qualità Moscadella affonda le sue origini già nel Rinascimento: basti pensare che già un famoso storico d'enologia italiano, Sante Lacerio, bottigliere tra l'altro di Papa Paolo III, apprezzava le caratteristiche di un Moscadello dall'aspetto dorato, amabile e piacevole senza tuttavia essere eccessivamente dolce, caratteristiche che ricalcano alla perfezione quelle del Moscadello di Montalcino. La coltivazone dei vitigni di uva Moscadella, in Toscana, venne quasi integralmente distrutta dagli attacchi della Fillossera (Daktulosphaira vitifoliae), e non vennero ricostituiti se non negli ultimi decenni del secolo scorso, in gran parte mediante l'utilizzo di uve di tipo Moscato bianco originarie del Piemonte.
Abbinamenti consigliati.
Il Moscadello di Montalcino, considerate le sue caratteristiche, è un vino ottimo per accompagnare frutta, dessert o addirittura il gelato.
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