Ricetta per persone n.
4
Ingredienti:
500 g circa di pasta frolla
4 mele Golden
1 melagrana
80 g di burro
150 g di zucchero semolato
1 cucchiaio di miele
zucchero a velo
Per la salsa di vaniglia:
1/2 l di latte
1 baccello di vaniglia
1 scorza di limone
1 scorza di arancia
4 tuorli
100 g di zucchero semolato
- Stendete la pasta frolla sottile formando dei quadrati di circa 7 x 7 cm e spolverizzateli di zucchero a velo, poi disponeteli nella placca foderata di carta da forno e infornateli a 160 °C per il tempo necessario affinché prendano un colore dorato.
- Sfornate e teneteli da parte.
- Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a dadini; mettetele in una padella insieme con il burro, lo zucchero e il miele e, quando risulteranno ben caramellate, aggiungete alcuni grani di melagrana. Lasciate insaporire e tenete da parte in caldo.
- Preparate la salsa di vaniglia: versate il latte in un pentolino, aggiungete il baccello di vaniglia, le scorze degli agrumi e portate a ebollizione.
- Sbattete i tuorli in una bastardella insieme con lo zucchero, quindi unite il latte filtrato, rimettete tutto sul fuoco e portate il composto a una temperatura di 85 °C mescolando bene (se lo gradite, aprite il baccello in due e unite alla crema i semi di vaniglia).
- Disponete nei piattini individuali una sfogliatina, copritela con il composto di mele caramellate e sopra adagiate un’altra sfogliatina; proseguite in questo modo fino a ottenere quattro strati.
- Spolverizzate di zucchero a velo e irrorate con la salsa di vaniglia. Guarnite con grani di melagrana e fettine di mele fresca, quindi servite.
Vino consigliato: la salsa, cui si unisce lo zucchero cosparso sulla pasta frolla, genera un sapore marcatamente dolce, da accompagnare con vini zuccherini come il Colli del Trasimeno Vin Santo o il Moscato di Pantelleria.
Il Moscato di Pantelleria è un vino a DOC. che può essere prodotto esclusivamente nell'Isola di Pantelleria in provincia di Trapani.Il Moscato di Pantelleria (sinonimo Zibibbo) è prodotto con la cultivar Moscato d'Alessandria, come tutti i moscati ha aromi tipici di moscato, dovuti principalmente a alcuni terpeni, di cui il linalolo è in questo vino il maggior rappresentante; se ne può avere un'idea anche masticando l'uva Italia e ponendo attenzione all'aroma retrolfattivo che si sprigiona.
Capo Zebib sembra sia il luogo di origine, di fronte Pantelleria in Africa, che rimanda ad un'importazione araba. Le fonti, a tal proposito, sono il Mendolia. Altre fonti, il Salomon, individuano l'origine in Alessandria d'Egitto da dove il nome di Moscato d'Alessandria.
Il Cupani per primo cita lo Zibibbo di Sicilia nell'anno 1696, ma c'era chi molto prima sottolineava il fatto che gli arabi chiamassero tale tipo di vite Zibibi. Il Nicosia vede nel M.d'A. una varietà di vite ideale per le pergole (1735).
Se nell'Ottocento lo Zibibbo era diffuso a Pantelleria fu di certo il Novecento a sancire l'exploit infatti è di questo periodo una produzione di poco inferiore agli 80.000 q.li di uva e poco meno di 15.000 hl di vino moscato (Scarponi). Tale cultivar tuttora continua ad essere la prima nella realizzazione di nuovi impianti.
È un vino da servire ad una temperatura di 10-12 gradi in bicchieri a tulipano medio piccoli ed è preferibile abbinarlo a formaggi erborinati accompagnati da confetture ottenute dal medesimo vino o dolci da forno, paste di mandorla, cannolo siciliano, cassata siciliana e anche gelati al pistacchio o alla ricotta; abbinamento più ardito può essere con il foie gras.
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