Ricetta per persone n.
4
Ingredienti:
500 g di farina 00
200 g di zucchero semolato
100 g di burro
4 uova
20 g di lievito in polvere
10 g di bicarbonato
2 cucchiai di granella di zucchero colorato
burro e farina per lo stampo
1 tuorlo
Preparazione: 15 minuti più il tempo di lievitazione + 35’ di cottura
- Mescolate in una ciotola la farina e lo zucchero semolato, versateli sulla spianatoia, fate la fontana, aggiungete al centro il burro a pezzetti e amalgamate bene.
- Sgusciate le uova e unitele al composto una alla volta, continuando a impastare.
- Sciogliete il lievito e il bicarbonato in 2 cucchiai di acqua tiepida, poi uniteli all’impasto che lavorerete fino a renderlo liscio e omogeneo; se necessario, aggiungete ancora qualche cucchiaio di acqua.
- Imburrate e infarinate uno stampo a cerniera a bordi alti di circa 20 cm di diametro, disponete l’impasto e lasciatelo lievitare per mezz’ora in un luogo tiepido.
- Trascorso questo tempo, spennellate la superficie del dolce con il tuorlo sbattuto e cospargetela con la granella di zucchero.
- Passate la torta in forno a 180 °C per circa 35 minuti, quindi sfornatela, toglietela dallo stampo e lasciatela raffreddare su una gratella prima di servire.
Vino consigliato: la torta pasquale lievitata va abbinata preferibilmente a vini fermi, ossia non frizzanti o spumanti; potete stappare il Molise Moscato Passito o l’Erbaluce di Caluso Passito.
La zona di produzione della DOC Molise interessa una vasta area della regione. I vigneti da cui si ottengono i vini rientranti in questa DOC sono situati nei territori collinari e pedecollinari di cinquantaquattro comuni in provincia di Campobasso e sedici in provincia di Isernia, capoluoghi compresi. La denominazione può dirsi “Molise” o “del Molise”. Il disciplinare di produzione contempla una vasta gamma di vini rossi, bianchi, dolci e spumanti.
Tra i vini dolci spicca per profumi ed eleganza il Molise Moscato Passito. Il vino è ottenuto da uve sottoposte ad appassimento totale o parziale. L’appassimento, l’ammostamento e l’imbottigliamento di questi vini devono obbligatoriamente avvenire in stabilimenti siti all’interno dei confini regionali.
L’appassimento si può svolgere direttamente sulla pianta (appassimento naturale) oppure, dopo la raccolta, in locali idonei (appassimento artificiale).
Le uve Moscato erano conosciute nell’antichità con il nome di uve “apiane” perché una volta giunte a maturazione attiravano le api.
Pare che le origini di questo vitigno siano greche. La famiglia dei Moscato annovera al suo interno una moltitudine di varietà diverse.
Se ti è piaciuta la ricetta , iscriviti al feed cliccando
sull'immagine per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del
blog:
Nessun commento:
Posta un commento