In principio nacque il cacao. E fu subito gastronomia. L'alone di sacralità e mistero che ha fin dall'inizio circondato l'albero del cacao, il suo frutto (la cabossa) e il suo seme (detto comunemente fava) favorì il suo uso rituale, che prevedeva necessariamente tutta una sequenza di manipolazioni complesse molto simili a quelle dell'alta cucina. Pochi sono i documenti sulla preparazione della "cioccolata" nel periodo precedente la conquista spagnola del Centro America da parte di Cortés e dei suoi, ma dai glifi e dai vasi olmechi, come dalle precise rappresentazioni maya, è possibile risalire a varie "ricette" che prevedevano il rimescolamento accurato di pasta di cacao con acqua e spezie miste. Una fase importante della preparazione era quella con cui la bevanda si faceva spumeggiante, in seguito a ripetuti versamenti e rimescolamenti. La cioccolata precolombiana, comunque, si gustava sia fredda che calda; anzi pare che i Maya dello Yucatàn la bevessero calda, mentre gli Aztechi la preferivano fredda.
1.- Tronchetto al cioccolato con confettura di lamponi, irresistibile dolce di Natale, in una versione tutta "small".
Buonissimo questo Tronchetto al cioccolato con confettura di lamponi, irresistibile dolce di Natale, in una versione tutta "small".
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