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giugno 23, 2014

Banane al cioccolato.

Ingredienti: per 4 persone

    4 piccole banane
    zucchero semolato g 50
    burro g 35
    Cointreau

    Per completare:
    cioccolato fondente g 150
    un rotolo di pasta sfoglia surgelata
    burro
    zucchero semolato e a velo

    A pranzo, riso e piselli, coniglio al forno con verdure crude, pane e frutta. A cena, minestrone tiepido con maccheroncini, bresaola con patate e fagiolini, più pane e frutta fresca. Questo dessert è adatto a colazione oppure a merenda.

    banane al cioccolato

carajo

Preparazione: 30’

  • Fate scongelare la pasta sfoglia.
  • Srotolatela sulla spianatoia, quindi ritagliatela a "mezzelune" che sistemerete su una placca imburrata.
  • Cospargetele con abbondante zucchero semolato e passatele nel forno già a 200° per circa 10'.
  • Intanto tagliuzzate il cioccolato, mescolatelo con g 120 d'acqua fredda e ponete il tutto a riscaldare a bagnomaria; diventerà una densa salsina.
  • Mettete in una padella il burro con lo zucchero e, quando incomincerà a diventare color caramello, fatevi rosolare a fuoco vivo le banane, già sbucciate e tagliatele a rondelle.
  • Spruzzate quindi con mezzo bicchierino di Cointreau, inclinate la casseruolina verso il fuoco e fiammeggiate.
  • Non appena l'alcol sarà evaporato e spento, distribuite la frutta tra 4 piattini da porzione, sul fondo dei quali avrete preparato un velo di salsina al cioccolato.
  • Completate con le mezzelune di sfoglia e servite le banane tiepide, spolverizzate di zucchero a velo.

 

Quanto nutre una porzione: 582 calorie

 

Vino consigliato: Passito di Pantelleria.

moscato pantelleria1
Il Moscato di Pantelleria è un vino a DOC. che può essere prodotto esclusivamente nell'Isola di Pantelleria in provincia di Trapani.

Il Moscato di Pantelleria (sinonimo Zibibbo) è prodotto con la cultivar Moscato d'Alessandria, come tutti i moscati ha aromi tipici di moscato, dovuti principalmente a alcuni terpeni, di cui il linalolo è in questo vino il maggior rappresentante; se ne può avere un'idea anche masticando l'uva Italia e ponendo attenzione all'aroma retrolfattivo che si sprigiona.

Capo Zebib sembra sia il luogo di origine, di fronte Pantelleria in Africa, che rimanda ad un'importazione araba. Le fonti, a tal proposito, sono il Mendolia. Altre fonti, il Salomon, individuano l'origine in Alessandria d'Egitto da dove il nome di Moscato d'Alessandria.

Il Cupani per primo cita lo Zibibbo di Sicilia nell'anno 1696, ma c'era chi molto prima sottolineava il fatto che gli arabi chiamassero tale tipo di vite Zibibi. Il Nicosia vede nel M.d'A. una varietà di vite ideale per le pergole (1735).

Se nell'Ottocento lo Zibibbo era diffuso a Pantelleria fu di certo il Novecento a sancire l'exploit infatti è di questo periodo una produzione di poco inferiore agli 80.000 q.li di uva e poco meno di 15.000 hl di vino moscato (Scarponi). Tale cultivar tuttora continua ad essere la prima nella realizzazione di nuovi impianti.

È un vino da servire ad una temperatura di 10-12 gradi in bicchieri a tulipano medio piccoli ed è preferibile abbinarlo a formaggi erborinati accompagnati da confetture ottenute dal medesimo vino o dolci da forno, paste di mandorla, cannolo siciliano, cassata siciliana e anche gelati al pistacchio o alla ricotta; abbinamento più ardito può essere con il foie gras.

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