Ingredienti: per 10 persone
Bignè:
farina g 125
burro g 60
3 uova
sale
Ripieno:
castagne lessate e pelate g 300
panna fresca g 50
confettura di marroni
rum
Salsa:
frutti di bosco g 350
burro
zucchero
Preparazione: 65’
- Bignè: fondete il burro in g 250 di acqua con un pizzico di sale.
- Non appena comincia a levarsi il bollore, unite tutta in una volta la farina setacciata e mescolate la polentina cuocendola fino a quando non comincerà a sfrigolare e a staccarsi dal bordo della pentola.
- Allargate il composto su un vassoio per farlo intiepidire, poi ponetelo in una ciotola e incorporatevi un uovo alla volta, ottenendo un composto liscio.
- Distribuitelo a mezzi cucchiai su una placca coperta di carta da forno e infornate a 190 °C per 35' circa.
- Alla fine sfornate i bignè (ne verranno circa 40), disponeteli su una gratella e lasciateli raffreddare.
- Ripieno: frullate le castagne lessate con la panna, 3 cucchiai di confettura di marroni e uno di rum.
- Mettete il composto in una tasca da pasticciere munita di una sottile bocchetta liscia e farcite i bignè attraverso un foro alla base.
- Salsa: cuocete per 3-4' i frutti di bosco con una noce di burro e 4 cucchiai di zucchero.
- Lasciate raffreddare.
- Distribuite i bignè nelle coppette e serviteli con la salsa ai frutti di bosco.
Quanto nutre una porzione: 230 calorie.
Vino consigliato: Moscato d'Asti docg, Moscadello di Montalcino
Da notare che Asti spumante e Moscato d'Asti, pur facendo parte della medesima DOCG ed essendo ambedue espressioni di Moscato bianco, sono due vini diversi: il primo è uno spumante, il secondo non è uno spumante. Spesso sono confusi dal consumatore nonché, cosa più grave, dai ristoratori.
In effetti il Moscato d'Asti, non subendo la presa di spuma, è caratterizzato talvolta da una lieve frizzantezza naturale (si dice che è "vivace") oppure è tranquillo. Il disciplinare prevede entrambe le possibilità.
La zona di produzione del vino "Asti spumante" e "Moscato d'Asti" è compresa nei territori di 52 Comuni delle province di Asti, Cuneo e Alessandria.
Prodotto quasi esclusivamente da aziende di dimensioni medio piccole o da cantine cooperative che trasformano solamente le uve dei propri vigneti, il Moscato d'Asti ha raggiunto livelli qualitativi straordinari grazie alla diffusione della moderna tecnologia enologica, in particolare quella del freddo, che ha consentito di mantenere nel vino gli aromi ed i sapori del frutto e, nello stesso tempo, di stabilizzare il prodotto permettendone la conservazione ed il trasporto.
Storia, tradizione, dedizione imprenditorialità geniale, applicazione e ricerca continua lo mantengono prezioso esaltandone le peculiari caratteristiche.
La denominazione di origine controllata e garantita "Asti" (unico disciplinare) è riservata a due vini:
a) il vino spumante ("Asti" o "Asti spumante");
b) il vino bianco non spumante ("Moscato d'Asti").
Il Consorzio dell'Asti tutela anche il Moscato d'Asti che, pertanto, è sottoposto agli stessi controlli da sempre messi in atto sull'Asti Spumante. Con la D.O.C.G., inoltre, molte aziende vitivinicole dirette produttrici si sono iscritte al Consorzio che ha costituito al suo interno suo interno il Consiglio del Moscato d'Asti al fine di tutelare il prodotto dalle imitazioni e per far crescere il livello qualitativo e valorizzare l'immagine, peraltro già alta, del prodotto.
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