Ricetta per persone n.
4
Ingredienti:Per il pan di Spagna:
3 uova
100 g di zucchero
75 g di farina
50 g di fecola
5 g di lievito
burro
Per la gelatina:
500 g di frutti di bosco
250 g di vino moscato
150 g di zucchero
16 g di fogli di gelatina
- Preparate il pan di Spagna: montate uova e zucchero, unite farina, fecola e lievito setacciati.
- Versate in una tortiera imburrata.
- Cuocete in forno a 180° per trenta minuti.
- Dividete la torta in 4 dischi alti 5 centimetri e, col tagliapasta di 8 centimetri di diametro.
- Ritagliate da ognuno due dischetti.
- Preparate la gelatina: frullate i frutti con lo zucchero e setacciate il frullato.
- Versate il vino moscato in una casseruola, ponete sul fuoco, portate a 80°, unite il frullato e la gelatina bagnata e strizzata.
- Versate tutto in una terrina piatta, fate rassodare in frigo e poi col tagliapasta ritagliatevi 8 dischetti.
- Preparate il fondente: sciogliete, a bagnomaria, il cioccolato spezzettato.
- In una casseruola versate la panna e il glucosio, portate a bollore, unite il cioccolato fuso, versate tutto in una terrina piatta e ponete in frigo.
- Poi ritagliatevi 4 dischetti.
- Su ogni piattino adagiate a piramide un dischetto di pan di Spagna, uno di gelatina, uno di cioccolato, uno di gelatina e uno di pan di Spagna spruzzato col succo di lamponi.
- Servite con crema di yogurt e frutti di bosco freschi.
Quanto nutre una porzione: 665 calorie
La tradizione vitivinicola dell’ area sud-orientale della Sicilia è ben viva nella memoria della gente del luogo, qui la coltivazione della vite è stata per lungo tempo l’attività agricola prevalente. Il territorio di Pachino ha svolto per parecchi anni il ruolo di centro di produzione di mosti e vini prevalentemente impiegati per il taglio di vini più blasonati, acquistati dal nord Italia e dalla Francia in grandi quantitativi. La Marabino si pone come obbiettivo di riqualificare una zona che oggi è centro di grande interesse e di valorizzazione sotto il profilo commerciale, grazie a caratteristiche pedoclimatiche tali da permettere di ottenere vini di grande pregio. La nostra attenzione è rivolta alla cura del territorio, per questo abbiamo scelto di usare esclusivamente prodotti naturali che seguono i principi dell’agricoltura biodinamica, per aiutare la vigna a trovare e mantenere l’equilibrio in sintonia con la natura e per far esprimere finalmente al vino la profondità del carattere della propria terra.
Il Moscato di Noto si produce nella Sicilia orientale, nei comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Avola, in provincia di Siracusa. E’ ottenuto con le uve di Moscato bianco, localmente denominato Moscato giallo o Moscatella, e, in base al disciplinare, può essere naturale, spumante e liquoroso. Il riconoscimento della Doc risale al 1974 (GU n. 199/74) e il Moscato di Noto, insieme e quello di Siracusa e all’Eloro rosso, rientra nel Consorzio tutela vini del Siracusano. Dopo il picco produttivo del 1993, quando ha superato i 1.100 ettolitri, il Moscato di Noto ha registrato un drastico calo dei volumi. Nel 1999 in particolare si è tenuto sotto i 200 ettolitri.
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sembra buonissimo!
RispondiEliminabrava