Da sempre la casa di mia nonna paterna ha esercitato su di me una grande attrazione.
Pur essendo abbastanza vicina alla otri, è un'antica, piccola oasi di verde creata da vecchie piante da frutto che si mescolano a cespugli dai fiori profumatissimi e a roseti che costeggiano le aiuole, tra le quali si intersecano sentieri inghiaiati.
Fin da bambina la passione per la manipolazione dei frutti, che allora crescevano sani e belli, senza i problemi di oggi che costringono all'uso di presidi contro le diverse malattie e i parassiti, mi ha sempre spinta a osservare le anziane prozie che si dedicavano alla creazione di sciroppi e marmellate e all'essiccazione delle erbe e dei fiori da utilizzare per le tisane invernali.
Una delle prime ricette che sperimentai fu lo sciroppo di ribes rosso, che ebbe molto successo in famiglia, al punto da incoraggiarmi ad altri esperimenti, sia con gli sciroppi sia con le confetture.
Con il trascorrere del tempo, le mie conoscenze botaniche si andavano ampliando e la passione cresceva: è suro questo il periodo della raccolta delle erbe e dei fiori da far essiccare per la produzione di tisane e infusi medicinali.
Nel frattempo, essendomi sposata e avendo l'abitudine di ricevere in casa molti amici, fui spinta da questi, che reclamavano dopo le cene piuttosto ricche qualcosa di più forte delle mie tisane, alla produzione di liquori.
Cominciai con alcuni liquori digestivi quasi per scherzo e senza molta convinzione. Tuttavia, l'inatteso quanto gratificante successo ottenuto mi spinse alla ricerca di sempre nuove ricette da aggiungere a quelle tradizionali ricavate dai ricettari di famiglia.
Fu così che scoprii le antiche tradizioni e la nobiltà della produzione domestica di liquori; basti pensare che il primo amaro d'erbe fu creato dal medico di corte di Luigi XIV, per lenire le sofferenze del vecchio sovrano (come si legge nel Grand Dic-tionnaire de Cuisine di Alexandre Dumas).
Imparai anche che esistono notevoli differenze tra le bevande alcoliche più famose, dalla grappa al cognac, dal whisky alla vodka, cioè tra quei distillati che in casa è difficile produrre, sia perché è necessario l'alambicco, sia perché il procedimento è spesso complesso, senza contare che esiste una normativa molto severa per quanto riguarda la distillazione abusiva di questi prodotti.
Presi allora in considerazione tutti quei liquori che si potevano produrre attraverso la fusione alcolica a freddo, con l'impiego di erbe, fiori, frutta, bacche e radici. Il rosolio, liquore antico oggi riscoperto, dal forte profumo di fiori freschi, è quello a minore gradazione alcolica.
Nasce come liquore da conversazione, particolarmente adatto alle signore, e si trasforma oggi in un simpatico liquore indicato per accompagnare i dessert.
Il ratafià, prodotto dalla macerazione di frutti freschi, ha una gradazione alcolica più elevata e una corposita più sostenuta. Si accompagna molto bene con la piccola pasticceria secca ed è ottimo per profumare macedonie e gelati.
L'elisir era il liquore conventuale per antonomasia, ricavato dalla macerazione di erbe e utilizzato come panacea per tutti i mali. Oggi è molto usato come digestivo o, servito con ghiaccio oppure allungato con acqua, come aperitivo.
Pur essendo abbastanza vicina alla otri, è un'antica, piccola oasi di verde creata da vecchie piante da frutto che si mescolano a cespugli dai fiori profumatissimi e a roseti che costeggiano le aiuole, tra le quali si intersecano sentieri inghiaiati.
Fin da bambina la passione per la manipolazione dei frutti, che allora crescevano sani e belli, senza i problemi di oggi che costringono all'uso di presidi contro le diverse malattie e i parassiti, mi ha sempre spinta a osservare le anziane prozie che si dedicavano alla creazione di sciroppi e marmellate e all'essiccazione delle erbe e dei fiori da utilizzare per le tisane invernali.
Una delle prime ricette che sperimentai fu lo sciroppo di ribes rosso, che ebbe molto successo in famiglia, al punto da incoraggiarmi ad altri esperimenti, sia con gli sciroppi sia con le confetture.
Con il trascorrere del tempo, le mie conoscenze botaniche si andavano ampliando e la passione cresceva: è suro questo il periodo della raccolta delle erbe e dei fiori da far essiccare per la produzione di tisane e infusi medicinali.
Nel frattempo, essendomi sposata e avendo l'abitudine di ricevere in casa molti amici, fui spinta da questi, che reclamavano dopo le cene piuttosto ricche qualcosa di più forte delle mie tisane, alla produzione di liquori.
Cominciai con alcuni liquori digestivi quasi per scherzo e senza molta convinzione. Tuttavia, l'inatteso quanto gratificante successo ottenuto mi spinse alla ricerca di sempre nuove ricette da aggiungere a quelle tradizionali ricavate dai ricettari di famiglia.
Fu così che scoprii le antiche tradizioni e la nobiltà della produzione domestica di liquori; basti pensare che il primo amaro d'erbe fu creato dal medico di corte di Luigi XIV, per lenire le sofferenze del vecchio sovrano (come si legge nel Grand Dic-tionnaire de Cuisine di Alexandre Dumas).
Imparai anche che esistono notevoli differenze tra le bevande alcoliche più famose, dalla grappa al cognac, dal whisky alla vodka, cioè tra quei distillati che in casa è difficile produrre, sia perché è necessario l'alambicco, sia perché il procedimento è spesso complesso, senza contare che esiste una normativa molto severa per quanto riguarda la distillazione abusiva di questi prodotti.
Presi allora in considerazione tutti quei liquori che si potevano produrre attraverso la fusione alcolica a freddo, con l'impiego di erbe, fiori, frutta, bacche e radici. Il rosolio, liquore antico oggi riscoperto, dal forte profumo di fiori freschi, è quello a minore gradazione alcolica.
Il ratafià, prodotto dalla macerazione di frutti freschi, ha una gradazione alcolica più elevata e una corposita più sostenuta. Si accompagna molto bene con la piccola pasticceria secca ed è ottimo per profumare macedonie e gelati.
L'elisir era il liquore conventuale per antonomasia, ricavato dalla macerazione di erbe e utilizzato come panacea per tutti i mali. Oggi è molto usato come digestivo o, servito con ghiaccio oppure allungato con acqua, come aperitivo.
Se ti è piaciuta la ricetta , iscriviti al feed cliccando
sull'immagine per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del
blog:
Nessun commento:
Posta un commento