La ricchezza della cucina serba deriva dalla varietà geografica, etnica e culturale creatasi grazie al continuo movimento della popolazione attraverso i secoli.
Le influenze sulla cucina serba sono state ricche e variegate – infatti è nata come fusione di cucina greca, bulgara, turca e ungherese.
Un’antica leggenda serba racconta che nei tempi dell’impero di Dušan, nel XIV secolo, alla corte si mangiava con le posate d’oro.
Gli storici dicono che la cucina medievale serba consistesse prevalentemente di latte e suoi derivati, e di vegetali. Non era uso consumare molto pane, le persone di ceto più alto mangiavano quello di grano, mentre i poveri il pane di segale e d’avena.
Dopo un buon pranzo o la cena, accompagnati da un vino di qualità, Vi chiederanno se volete qualcosa di dolce.
Certamente sì!
Nonostante la Serbia sia un grande produttore ed esportatore di frutta, come dessert nei ristoranti non vi serviranno frutta fresca ma esclusivamente come parte di un dolce o di una torta.
Ogni buona trattoria serba che tiene ai propri clienti, deve avere in casa una “pita” (torta) secca di noci – si prepara con un tipo di pasta speciale, che viene stesa, poi a strati condita con le noci tritate e infine cotta a metà nel forno.
Ha un effetto rinfrescante dopo un abbondante pranzo e anche il vino che l’accompagna viene terminato più in fretta.
Un’alternativa a questo dolce possono essere le “orasnice” – le noci tagliate finemente e incorporate con dello zucchero e delle uova, e poi fatte a forma di ferro di cavallo. Sono preferite dagli uomini.
E se non vi piacciono le noci, c’è lo strudel di mele, di amarene o di semi di papavero (farina, olio, uova, zucchero vanigliato, uvetta, lievito e poi le mele, le amarene o i semi di papavero).
Un dolce immancabile sono le “palačinke” (le crèpes) – farina, zucchero, uova, latte, olio. Farcite con le noci, la marmellata, il cioccolato, gratinate, flambé o con la spuma di vino… Per un’occasione speciale la crèpe viene farcita con le noci, il cioccolato, il burro, le mandorle, lo sciroppo d’arancia, si bagna con del maraschino o il cognac e le si da il fuoco davanti a voi – palačinke flambé.
Arrivando a fine pranzo, prima di pagare il conto, vi sarà servito del caffè. Turco o espresso? Assaggiate quello turco, che in realtà è serbo in quanto in Turchia non è stato mai bevuto. Precisate se lo volete dolce o amaro, oppure lasciate fare al cuoco dicendogli che il caffè lo prendete “normale”.
Le influenze sulla cucina serba sono state ricche e variegate – infatti è nata come fusione di cucina greca, bulgara, turca e ungherese.
Un’antica leggenda serba racconta che nei tempi dell’impero di Dušan, nel XIV secolo, alla corte si mangiava con le posate d’oro.
Gli storici dicono che la cucina medievale serba consistesse prevalentemente di latte e suoi derivati, e di vegetali. Non era uso consumare molto pane, le persone di ceto più alto mangiavano quello di grano, mentre i poveri il pane di segale e d’avena.
Dopo un buon pranzo o la cena, accompagnati da un vino di qualità, Vi chiederanno se volete qualcosa di dolce.
Certamente sì!
Nonostante la Serbia sia un grande produttore ed esportatore di frutta, come dessert nei ristoranti non vi serviranno frutta fresca ma esclusivamente come parte di un dolce o di una torta.
Ogni buona trattoria serba che tiene ai propri clienti, deve avere in casa una “pita” (torta) secca di noci – si prepara con un tipo di pasta speciale, che viene stesa, poi a strati condita con le noci tritate e infine cotta a metà nel forno.
Ha un effetto rinfrescante dopo un abbondante pranzo e anche il vino che l’accompagna viene terminato più in fretta.
Un’alternativa a questo dolce possono essere le “orasnice” – le noci tagliate finemente e incorporate con dello zucchero e delle uova, e poi fatte a forma di ferro di cavallo. Sono preferite dagli uomini.
E se non vi piacciono le noci, c’è lo strudel di mele, di amarene o di semi di papavero (farina, olio, uova, zucchero vanigliato, uvetta, lievito e poi le mele, le amarene o i semi di papavero).
Un dolce immancabile sono le “palačinke” (le crèpes) – farina, zucchero, uova, latte, olio. Farcite con le noci, la marmellata, il cioccolato, gratinate, flambé o con la spuma di vino… Per un’occasione speciale la crèpe viene farcita con le noci, il cioccolato, il burro, le mandorle, lo sciroppo d’arancia, si bagna con del maraschino o il cognac e le si da il fuoco davanti a voi – palačinke flambé.
Arrivando a fine pranzo, prima di pagare il conto, vi sarà servito del caffè. Turco o espresso? Assaggiate quello turco, che in realtà è serbo in quanto in Turchia non è stato mai bevuto. Precisate se lo volete dolce o amaro, oppure lasciate fare al cuoco dicendogli che il caffè lo prendete “normale”.
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