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settembre 17, 2013

Frittelle di mele, dolce tipico del Trentino Alto Adige.

Le frittelle di mele sono una pietanza tipica del Trentino Alto Adige, preparate con il frutto più rappresentativo della regione: la mela.

In Alto Adige, queste frittelle, ottima idea per la merenda dei bambini, vengono servite non solo come dolce, ma anche come accompagnamento a carni di maiale e piatti salati; le frittelle di mele, sono buonissime anche fredde e si realizzano alquanto facilmente con pochi e sani ingredienti: farina, latte, uova, zucchero e mele.

Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

4 Mele della Val di Non, varietà Golden o Renetta
2,5 dl di latte
180 g di farina 00
2 uova
zucchero
1/2 bustina di lievito vanigliato
rum
cannella in polvere
olio per friggere
sale

Frittelle di mele

Le frittelle di mele sono generalmente servite come dessert, ma se non vengono cosparse di zucchero a velo, e considerato il sapore non spiccatamente dolce cui si unisce il gusto acidulo della mela, sono talvolta proposte come contorno a preparazioni saporite. Le carni cui meglio si abbinano sono quelle di maiale, che proprio per la loro sapidità trovano nella mela un frutto con cui armonizzare, sia preparata in frittella, sia cotta con la carne stessa.

Preparazione: 30’ più il tempo di riposo + 20’ di cottura.

  • Versate il latte in una terrina, unite la farina setacciata, i tuorli, 2 cucchiai di zucchero, il lievito, una presa di sale e 2 cucchiai di rum.
  • Lavorate bene il tutto fino a ottenere una pastella omogenea, quindi aggiungete anche gli albumi montati a neve ben ferma, mescolando molto delicatamente, e fate riposare il composto per 30 minuti.
  • Sbucciate le mele, privatele del torsolo con un levatorsoli, quindi tagliatele nel senso della larghezza a fette rotonde spesse circa 5 mm.
  • A mano a mano che saranno pronte, immergete le fette di mela nella pastella preparata in modo che se ne rivestano uniformemente.
  • Friggetele in olio molto caldo finché risulteranno ben dorate e gonfie, quindi scolatele con il mestolo forato e mettetele su carta assorbente da cucina a perdere l’unto in eccesso.
  • Spolverizzatele con la cannella e servitele subito, ancora tiepide, decorando a piacere con zucchero a velo.

Vino consigliato: accompagnate la preparazione con il delicato Moscato Giallo del Trentino o la Malvasia di Casorzo d’Asti.

moscato-giallo trentino

Il Moscato Giallo è un prodotto estremamente singolare anche se poco noto nel mondo enologico italiano.

Il Trentino Moscato Giallo Doc è parte della famiglia dei bianchi ed è prodotto primariamente in Trentino dove il Moscato Giallo ha trovato un ambiente idoneo per la sua maturazione. Il Trentino Moscato Giallo Doc viene fatto soprattutto nei comuni di Val Lagarina, Besenello, Calliano, Mori, Avio, Rovereto, Val Sarca , San Michele e nella zona DOC Trentino, esso viene estratto non solo da Moscato Giallo ma anche da ed è valutato un tipo di vino DOC.

Caratteristiche.
Il Trentino Moscato Giallo Doc presenta particolarità comuni agli altri vini di color bianco i quali relativamente alla tipologia possono variare da un colore giallo oro all'ambrato ed in certe tipologie come in quelli dei vini giovani possono offrire dei riflessi verdolini. Ulteriore peculiarità dei vini bianchi è il tipo di odore che in sostanza può presentare un predominio di aromi di fiori bianchi e gialli di erba appena tagliata e frutta fresca non ancora matura e quest'ultima peculiarità diventa sempre più pronunciata con l'intensificazione della colorazione.

I vini bianco/dorati che in sostanza mostrano sapori morbidi e caldi mentre i vini bianchi che al contrario sono ambrati mostrano un'aroma più simile a liquirizia e cannella. I vini bianchi variano anche riguardo il bicchiere in cui devono essere serviti, infatti in base alla tipologia sono richiesti calici, flute, bicchieri panciuti o coppe. La coppa è ideale per il moscato dolce ed aromatico diversamente per i vini importanti, affinati in barrique o Champagne millesimati è usato un bicchiere panciuto.

Il calice è richiesto primariamente per i vini bianchi freschi diversamente per i vini frizzanti è consigliato l'uso della flute. Si sa che il singolare vino abbia una sua conservazione e nel caso dei vini bianchi vanno consumati entro un anno dalla vendemmia, mentre per quanto riguarda gli spumanti e gli Champagne non millesimati che hanno durata breve. Ad ogni modo esistono vini che più vecchi sono e meglio è ed è il caso dei vini detti millesimati i quali dopo un paio di anni e più di conservazione acquistano maggiormente le caratteristiche organolettiche. Per concludere le caratteristiche dei vini bianchi possiamo dire che la temperatura ideale vale a dire circa 7° C in bottiglia e nel bicchiere tra i 9 e 11° C.

Ricette consigliate.
Si sa che la regione Trentino decanti una rigorosa tradizione culinaria, un po' come capita per il resto della penisola e per tale ragione il Moscato Giallo Bianco Secco Superiore presenta dei stabiliti abbinamenti con le ricette della nostra tradizione culinaria, il che vale a dire che in generale si è liberi di servirlo quando e come si vuole ma se vogliamo decantarlo proprio all'ennesima potenza allora va abbinato a zuppa di ricotta e cipollotti, knodel agli spinaci, asparagi con le uova, caprini freschi. Un'ultima puntualizzazione che dobbiamo fare sul Trentino Moscato Giallo Doc è che nonostante sia prodotto da varie etichette, come qualsiasi vino presenta numerosi produttori d'eccellenza.

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