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giugno 27, 2013

Educazione Alimentare: i media e la psicologia.

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Imparare a mangiare in modo corretto, conoscere i prodotti e la loro storia, sapere scegliere con cognizione di causa tra le proposte del mercato: l'educazione alimentare è tutto questo.
Distrazioni e buone regole
Televisione, cattiva maestra.
La televisione, come è noto ha un’enorme influenza sui piccoli ascoltatori, e può incidere anche sulla loro salute fisica, non solo perché la pubblicità attrae l’attenzione dei bambini su prodotti golosi o confezionati in modo appariscente ma poco salutari, ma anche perché è un passatempo sedentario e poco stimolante. 

Spesso la TV ruba tempo all'attività fisica e questo, unito al fatto che i bimbi, seduti davanti allo schermo, amano “sgranocchiare”, può sbilanciare l'equilibrio calorico giornaliero. Le statistiche più aggiornate indicano che un ragazzo che guarda la televisione a lungo durante la giornata, ha maggiori probabilità di diventare obeso rispetto a un suo coetaneo che ha altri passatempi.
La televisione, inoltre, può causare un particolare tipo di affaticamento della vista (ocular discomfort) caratterizzato generalmente da pesantezza delle palpebre e arrossamento degli occhi, a volte accompagnati da bruciore, brevi appannamenti della vista e tendenza a lacrimare.

È infine essenziale, soprattutto nell'età della crescita, mantenere una posizione corretta nel guardare la televisione e, comunque, variare la postura di tanto in tanto, concedendosi delle soste (eventualmente durante gli spot pubblicitari) per sgranchirsi un po'. Questo per evitare tensioni muscolari che, nel tempo, possono favorire problemi di scoliosi, cifosi o lordosi.
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Anoressia, bulimia ed altri disturbi alimentari.
Limitandoci a considerare il comportamento alimentare, non c'è dubbio che la proposta di modelli estetici di successo attraverso i media abbia contribuito largamente al diffondersi di alcuni gravi disturbi, primo tra tutti l'anoressia e le cifre, purtroppo, sono ogni giorno più allarmanti. La donne sono più colpite rispetto agli uomini, ma sono in aumento anche i casi di anoressia e bulimia tra la popolazione maschile. Date le dimensioni del problema, è in via di realizzazione un progetto sui disturbi alimentari realizzato dal Ministero della Sanità e dalla "Commissione di studio per l'assistenza ai pazienti affetti da anoressia e bulimia nervosa" per cui verrà istituito un Osservatorio Nazionale dei disturbi alimentari, che coinvolgerà tutte le regioni italiane.


È importante saper riconoscere i disturbi alimentari nei figli adolescenti alle prime avvisaglie: un forte dimagramento o ingrassamento, la maniacalità nel seguire certe auto imposizioni dietetiche, la morbosità nel controllare il proprio peso, frequenti fughe in bagno dopo mangiato, il fatto di abbuffarsi in segreto… questi sono tutti indizi di un cattivo rapporto con il cibo, ma, soprattutto con se stessi e con la società. Non bisogna fermarsi alla spiegazione del fatto come semplice complesso estetico, bensì ricostruire le cause profonde del disagio, prepararsi ad una guarigione lenta e faticosa ma possibile e soprattutto, prendere in considerazione l’eventualità di affidarsi a medici e psicologi. Questo genere di patologie, infatti, non sono diverse dalle altre malattie psichiche e, per essere debellate, vanno affrontate con cure ed attenzioni, sia mediche che psichiatriche.
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