Ricetta per persone n.
8
Ingredienti:1 kg di farina 00
250 g di zucchero semolato
150 g di burro
5 uova
1 bustina di lievito per dolci
latte
zucchero a velo
burro per la placca
sale
Per il ripieno:
300 g di castagne secche
100 g di cioccolato fondente
100 g di mandorle tritate
1 cucchiaio di mostarda di Carpi (preparata con frutta e mosto d’uva)
Preparazione: 1 ora più il tempo di ammollo e lievitazione + 1 ora di cottura.
- Mettete a bagno in acqua tiepida le castagne per qualche ora, quindi lessatele in poca acqua bollente leggermente salata.
- Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, poi unite il burro ammorbidito a temperatura ambiente, le uova sbattute, lo zucchero, una presa di sale e il lievito diluito in poco latte.
- Lavorate il tutto fino a ottenere un impasto omogeneo; dategli la forma di una palla, avvolgetelo in un canovaccio e fatelo lievitare in luogo fresco per 2 ore.
- Nel frattempo preparate il ripieno.
- Riunite in una terrina capiente le castagne intiepidite, il cioccolato grattugiato, le mandorle tritate e la mostarda sminuzzata, mescolando bene il tutto.
- Stendete la pasta con il mattarello sulla spianatoia leggermente infarinata.
- Con un tagliapasta rotondo a bordo dentellato ricavate tanti dischi.
- Mettete su ognuno un mucchietto del ripieno di castagne, inumidite leggermente di acqua i bordi, quindi ripiegate la pasta formando una mezzaluna e sigillate i ravioli premendo lungo il bordo dentellato.
- Disponete i tortelli a mano a mano che sono pronti su una teglia imburrata, quindi spennellateli di latte.
- Fateli cuocere in forno moderatamente caldo (180 °C) fino a quando saranno dorati (circa 20 minuti).
- Sfornateli, fateli raffreddare e cospargeteli di zucchero a velo prima di servirli.
- Vino consigliato: sicuramente un vino dolce come l’Albana di Romagna Amabile o la Malvasia dolce dei Colli Piacentini.
L'Albana di Romagna Docg è un vino bianco da pasto prodotto in quattro tipologie: Secco, Amabile, Dolce e Passito
E' un vino tipico della regione Emilia Romagna, prodotto in provincia di Forlì. L'Albana di Romagna si ottiene dal vitigno Albana
Vino di antichissima fama, già noto ai tempi di Galla Placidia, deriva esclusivamente dal vitigno omonimo tipico della fascia collinare che fa capo a Bertinoro e comprende diversi comuni tra cui Castrocaro Terme e Brisighella. Recentemente è entrato a far parte dei vini classici con denominazione di origine controllata e garantita. Il tipo secco è indicato con gli antipasti misti, le minestre asciutte, i risotti, le zuppe di pesce, i piatti di uova e formaggi, il fritto alla marinara. I tipi amabile e passito sono da dessert o da bere fuori pasto come vino da conversazione.
L'Albana di Romagna è stato il primo bianco a ottenere la Docg, attribuitagli nel 1987. Questo vino, che si presenta nelle varianti Secco, Amabile, Dolce e Passito, è prodotto con le uve dell'omonimo vitigno, coltivato da Bologna fin quasi al mare. Le origini dell'Albana sono così remote da confondersi con la leggenda. Si narra che, alla figlia dell'imperatore Teodorico, Galla Placidia, di passaggio in un paesino della Romagna, venne offerto un boccale di Albana. La principessa, estasiata, dichiarò che una tale delizia doveva essere bevuta solo in calici d'oro, e così, da allora in poi, il paesino venne chiamato Bertinoro e l'Albana bevuto solo in preziose coppe. Altro grande estimatore dell'Albana di Romagna si racconta sia stato Federico Barbarossa, ma le radici storiche di questo vino sono state rintracciate nel 'Trattato d'Agricoltura' di Pier de' Crescenzi, risalente al 1200.
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