Nei piccoli centri calabresi ci sono usi che si ripropongono di anno in anno, in particolare quello di “mettere la frissura” il primo dicembre, un modo come un altro per dare il benvenuto al periodo dell’ avvento.
Si provvede, cioè, alla produzione in casa di dolci tipici della tradizione locale, un sapore, un aria, un gusto unico che inebria i vicoli dei vari centri, e dove è consuetudine, oltretutto, offrire vicendevolmente parte della propria produzione ai vicini e parenti più prossimi, laddove i più piccini sono dediti a far da fattorini nello scambio di piatti e guantiere, ricevendone in cambio qualche piccola mancia.
I crustuli, turdilli o cannaricoli calabresi, sono dei tozzetti di pasta frolla, ove ingredienti essenziali per la relativa produzione sono farina, acqua, vermouth, olio di oliva, miele, sale.
Una chicca di questo prodotto: nei decenni passati questo era sì uno dei tipici dolci natalizi, ma in epoca di ristrettezza e di magra come allora, allorquando le merendine e le brioss erano di là da venire, i crustuli si conservavano nei tradizionali “tarzaruli”, contenitori di creta o argilla dotati di apposito coperchio in legno, e si consumavano fino a primavera inoltrata.
- Preparazione:
- Come per ogni ricetta casalinga che si rispetta, le indicazioni delle quantità sono alquanto vaghe: qui, per un chilo di farina versata a fontana, si misurano due mestoli di olio e 4 mestoli di vino rosso e si scaldano a fuoco basso in un pentolino prima di versarli sulla farina.
- Mescolare poi impastare (se l’impasto è troppo secco, aggiungere un po’ di miscuglio olio/vino, se è troppo liquido aggiungere un po’ di farina).
- Staccare dei pezzi dall’impasto e rotolarli in modo da formare delle salsicce di 2cm di diametro.
- Staccarne dei pezzi di 3 cm e passare ognuno di questi su un cestino di vimino premendo bene, formando così uno gnocco concavo.
- Scaldare l’olio per friggere e buttarci gli gnocchi, faccendoli friggere per 4-5 minuti finché siano dorati.
- Far scolare su della carta da cucina e far raffreddare completamente.
- Versare del mosto cotto (qui però si tratta di avere un amico che ha l’uva e fa il vino, sennò… non saprei come rimediarlo!!) in un pentolino, scaldare a fuoco basso e passarci i cannaricoli pochi per volta, per 1 minuto, girando bene in modo che tutta la superficie dei dolcetti venga ricoperta di mosto cotto.
- Scolare, lasciar asciugare e sistemare i cannaricoli in pirottini di carta.
I "crustuli", dolci natalizi tipici del crotonese (KR), appartengono alla tradizione magno-greca: sono citati negli "Idilli" del poeta Teocrito con il nome di "crustula".
RispondiEliminaEcco un'altra variante:
Ingredienti:
- 750 g. di farina di grano
- 250 g. di semola di grano
- 250 g. di olio d’oliva
- 250 g. di rhum
- 1 bustina di cannella -
- qualche chiodo di garofano
- zucchero (100 g. circa).
Bellissimo blog, complimenti.